Siamo sempre noi

Quando si intraprende una relazione diventa gesto quasi consolidato appellarsi al “noi”, assurgendolo a plurale maiestatis implicito nel concetto stesso di coppia.

Ma quando si supera davvero il confine della propria individualità e si inizia a “pensare per due”? E soprattutto, tutto questo è possibile?

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In ognuno di noi alberga, vestendo i panni di una silenziosa presenza, il residuo dell’egoistica tendenza infantile ad amare l’altro in relazione al sé  , ai propri bisogni. E non l’altro in quanto “altro da noi”.

Abbiamo bisogno di risposte empatiche, di conferma e validazione da chi amiamo, della sua “vicinanza emotiva “, per stare bene con noi stessi.

Khout li chiama “Oggetti-sé  “, corrispondono alle risposte degli “altri significativi” ai nostri bisogni narcisistici, che perdurano per tutta la vita. Il che renderebbe gli altri funzioni, più che persone.

Molte storie finiscono proprio per l’incapacità ad andare oltre. Oltre sé stessi, incontro alla diversità dell’altro, ai suoi desideri reconditi, spesso taciuti, per evitare lo scontro.

L’animo umano è una questione seria. Ci vuole carattere per affrontare l’impegno di una storia, altrettanto per accogliere le sue faglie, per curare le sue ferite.

Il problema non siamo noi in quanto coppia o in quanto singoli, ma è la struttura stessa del rapporto, che si costruisce lungo un continuum di fasi destrutturanti e ristrutturati, necessario affinché i vecchi equilibri vengano di volta in volta turbati, per crearne di nuovi, in linea con i cambiamenti della coppia.

La violenza del nuovo può fare a pugni con l’invarianza del vecchio sistema, in un processo di “crisi” che destabilizza l’equilibrio precario dei partner.

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L’essenziale è tenere a mente che, nonostante l’io, “siamo sempre noi”.

Non perdersi nel vortice delle insidiose dinamiche  o meglio perdersi, solo per ritrovarsi. In una notte calda, in una telefonata che sa di mancanza, nella pace che segue un litigio.

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Ritrovarsi  per trovarsi.

Dall’intimità con l’altro all’intrusività dell’altro il passo è breve, ma, in una coppia, per fare le regole, proprio come per fare l’amore, c’è bisogno di due persone.

Aurora Ariano

2 risposte a "Siamo sempre noi"

  1. È la vera sfida dell’amore: ci chiede, anzi ci obbliga a superare noi stessi per ragionare, pensare in quanto coppia. Capita di rado. Ma l’amore è più raro di quanto sembri. Raro e per questo prezioso

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    1. L’amore è uno scambio di sguardi, non esclusivamente nel senso stretto dell’espressione. È più “prestarsi gli occhi”, andare un po’ più in là della propria prospettiva, per guardare con l’altro ( diversamente, ci limitiamo a guardare l’altro).

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