Rubrica – Non sono Penelope (ma neanche poi così male)
I have a secret.
Chi non ne ha.
Chi non si è mai rotolato nel fango e poi si è consolato con l’idea che giovi alla salute.
Come qualcosa che va preservato, custodito, un tesoro senza mappa, solo una strada che macina chilometri di vita andata e trovata, verso un niente che non sia nullità.
Il mio segreto l’ho svelato e stilato.
È tutto nella mano e nella sua veemenza.
Non so mai cosa scrivere e se valga la pena ascoltare quello che sto dicendo, ma se poteste vedere con quanta avidità la mano si muove per mettere al mondo un pensiero che implora vita , mi chiedereste di non fermarmi.
Cosí io non mi fermo.
Mi lascio toccare – arrendevole – dalle parole che mi cercano di notte, riflesse in un tempo che si allarga, senza allungare la vita.
È un tiro di sigaretta che si consuma, resta la riflessione a riempire l’attesa, il boato di una notte che si accende di rosso, anche se non è amore.
Non ho mai spiegato un sentimento, i sentimenti si vivono e basta, come tutte le cose belle.
Quelle che la vita passa in un soffio mentre ancora stai pensando, il momento dell’attesa è finito da una vita, il tempo di un tiro di eternità.
Le serate più belle le ho passate a chiacchierare fino a tarda ora , non saprei più dire di cosa e con chi, ma il mattino mi sembrava sempre pieno, nonostante l’alba fosse sbiadita già.
I have a secret.
Mia mamma diceva “puoi fare la pianista con queste mani”, non è andata troppo lontano.
Non posso suonare uno strumento che non esiste e nemmeno scrivere parole che non ho detto.
Eppure, mi sembra di sentire musica sotto le dita, il niente batte i tasti come i denti, che dicono a tutti che sentono freddo, senza dire niente.
Ho scritto tante cose.
Non ne ricordo una.
Ma di nuovo mi sento piena.
Forse questo è il mio segreto.
Come quello delle persone forti che si credono nullità.
In fondo la bellezza è un fiore che sboccia in mezzo all’asfalto, una donna che guida in autostrada mentre le gridano contro.
Quanti pregiudizi esistono, qualche diceria sembra fondata, forse è solo una profezia che si autoavvera.
A furia di sentire certe cose ci si convince della loro utilità, pensavo fosse la pubblicità.
Persino i poeti maledetti sono maschi e bevono whisky, non ho mai sentito di una donna che abbia grazia e beva le tisane, mentre gli altri parlano della sua personalità.
Alla fine, poco importa.
Stanotte ho chiacchierato con me stessa e ho svelato il mio segreto alla luna.
Qualcuno la guarderà.
Senza chiederle niente, ancora una volta parlerà il silenzio, le cicale sapranno tenere il segreto.
Il mio.
Il vostro.
Quello dell’Universo.
I segreti esistono perché qualcuno possa condividerli.
Aurora Ariano
Conserva il segreto, la parte migliore di noi. Il segreto siamo noi
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