Erich Fromm parlava dell’ amore come di un’arte da imparare, come qualcosa che ,pur traendo linfa vitale dalle emozioni che l’altro scatena in noi, non si consolida sulla base delle stesse , perché avrebbe in tal caso la stessa fugace durata.
Le emozioni cambiano, si evolvono, si trasformano insieme alle persone, rendendoci schiavi del gioco perverso della mente in virtù del quale vogliamo l’altro così come lo abbiamo conosciuto.Ma non è forse il cambiamento insito nella natura umana?
Siamo spaventati dall’estraneità dell’altro eppure il nuovo ,per quanto destabilizzante possa essere, è fonte di arricchimento interiore. E allora dovremmo imparare a guardare chi abbiamo accanto in tutte le sue sfaccettature e ambivalenze, mettendo a nudo le nostre paure, laddove necessario, per scoprire quanto di meraviglioso o spaventoso possa avere dentro e amarlo nella sua totalità o, ove possibile, tendere insieme al cambiamento. Più facile a dirsi che a farsi.
Ma l’ amore va costruito,nutrito, alimentato. E’un bambino la cui sana crescita è nelle nostre mani e che, senza le nostre cure, non campa di vita propria.
Aurora Ariano