Come ologrammi

Sono arrivata alla conclusione che non esistono più gli uomini di una volta. Certo, forse sono un tantino giovane per poter testimoniare le loro imprese, ma non tanto per visionare i loro lasciti. Sono quelli di famiglie che ancora sopravvivono al tempo che passa, qualcuna un po ammacata, qualcuna addirittura dissestata, ma pur sempre famiglie fatte di uomini e donne che hanno lottato per il loro sentimento come qualcosa per cui vale la pena avere il mondo contro e che ,dopo una vita insieme, non sanno rinunciare l”uno all’ altra, nonostante tutto.

Ed è proprio questo “nonostante tutto” quel quid che differenzia un rapporto da una relazione d’amore  a tutti gli effetti.

Ecco, io sono una che crede ancora in un amore che duri per l’eternità,un amore che altri non possano definirsi tali,un amore che significa impegno, sudore, dolore di costruirsi, di distruggersi e costruirsi ancora, in un gioco eterno di equilibri .

Insomma, la faccenda della stabilità in equilibrio precario può fare parecchio paura, ma non dovremmo essere piú spaventati dalla costante instabilità dei rapporti di oggi ,che ci ha risucchiato nel vortice dell’ assuefazione? Della serie so che è un rapporto malato e quindi sono preparata.

Ma se la conoscenza diventa abitudine e la non conoscenza paura, siamo destinati a storie che finiscono il tempo di incontrarci?

Incontri che si traducono in incroci se poi ognuno prende la propria strada e la condivisione di una vita  insieme diventa solo proiezione, poi infranta, della stessa.

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Siamo dunque ologrammi di noi e della vita che desideriamo ,ma che, in fondo,non viviamo per davvero.

Aurora Ariano

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